sabato 9 febbraio 2008

Roma nel cinema: Guardie e ladri (2)

Solimano
Ho già raccontato la mala impresa architettata al Foro Romano nel 1951 da Ferdinando Esposito (Totò) e dal suo compare (Aldo Giuffrè) ai danni dell'italo-americano Mister Locuzzo (William Tubbs), che infine acquistò dai due un sesterzio falso. Esposito e il compare si sottrassero a stento alla giusta ira di Mister Locuzzo. Ma i due, malgrado il rischio corso, non dismettono il mal fare.
Al Teatro Quirino di Roma un comitato ha organizzato una manifestazione benefica. Si tratta del C.P.I.S.U.A.B.E. Comitato Per I Soccorsi Urgenti Ai Bambini Europei. Durante la manifestazione saranno distribuiti pacchi dono a Bambini Europei, purché accompagnati da un genitore. In una via vicina, con palazzi piuttosto degradati, un gruppo di bambini normali di famiglia povera stanno giocando: fra di loro Esposito e il compare ne sceglieranno alcuni da tramutare in Bambini Europeri onde ricevere il pacco dono, che si tratterranno i compari dando una piccola mancia ad ognuno dei Bambini Europei scritturati. Esposito fa le cose in grande, di bambini ne scrittura sei.


Ma i due malviventi non sanno che il Presidente del C.P.I.S.U.A.B.E. è proprio Mister Locuzzo, che sta distribuendo i pacchi doni sul palco del teatro. Mentre il compare riesce a defilarsi in tempo, Esposito se lo trova proprio in faccia e Mister Locuzzo lo riconosce immediatamente. Esposito fugge abbandonando i Bambini Europei al loro destino, ma Locuzzo, che è uno che non perdona, si rivolge al Brigadiere Bottoni (Aldo Fabrizi), presente in teatro, per assicurare alla giustizia Esposito, che fugge salendo su un taxi. Bottoni e Locuzzo prendono un altro taxi e comincia un inseguimento nelle vie centrali di Roma, molto affollate anche perché da poco sono entrati in funzione i filobus che agevolano gli spostamenti delle persone. Bottoni si mette in mezzo alla strada bloccando il traffico con il fischietto, ma Esposito sprona il suo tassista verso zone più periferiche, finché l'inseguimento prosegue a piedi nella zona dell'Acqua Cetosa: davanti c'è Esposito, un po' distaccato Bottoni, ancora più dietro Locuzzo, riconoscibile dal doppiopetto.




Il Brigadiere Bottoni riesce finalmente a catturare Esposito, che però ne sa una più del diavolo: adduce un bisogno fisiologico e riesce a fuggire usando la finestra della latrina. Mister Locuzzo, che ha alte aderenze, protesta a tutti i livelli, la conclusione è che Bottoni viene chiamato dal suo capo che gli dà tempo tre mesi per catturare Esposito, altrimenti verrà licenziato. Quindi Bottoni comincia ad investigare in borghese e riesce a sapere dove abita la famiglia di Esposito, solo che Ferdinando non c'è mai, è sempre fuori per affari. Bottoni, in uno dei suoi giri, decide di andare da un barbiere che sta a due passi dalla casa di Esposito. La zona è popolarissima, ma non lontana da San Pietro.

Bottoni, che sente avvicinarsi la scadenza dei tre mesi, riesce ad infiltrarsi nella famiglia di Esposito, anzi, per combinazione, le due famiglie si conoscono, mogli, figli, parenti, anche se Bottoni ed Esposito continuano a non incontrarsi.
Un giorno, Bottoni pensa di essere vicino alla soluzione: sa che il fratello (Gino Leurini) della moglie di Esposito (Pina Piovani) deve portare una borsa con effetti personali a Ferdinando, quindi lo pedina sperando di arrivare attraverso di lui all'indagato. Costeggiano le mura vaticane, poi il giovane si ferma in una piazza con una fontana notissima. Bottoni crede che arriverà Ferdinando, ma avrà una sgradita sorpresa: arriva sua figlia (Rossana Podestà) che evidentemente ha cominciato una storia proprio col cognato di Esposito.



Finalmente, proprio alla scadenza dei tre mesi, Bottoni riuscirà a rintracciare Esposito, ma i due avranno avuto modo di conoscersi e di capire le difficoltà che entrambi si trovano ad affrontare. Quindi la soluzione sarà che Bottoni porterà in prigione Esposito, ma le famiglie non sapranno niente e mentre Esposito sarà in galera (speriamo per pochi mesi), Bottoni provvederà ad assisterne la famiglia, che non saprà della della prigione, ma crederà che Ferdinando sia in viaggio d'affari. Bottoni provvederà, tramite amicizie nell'Arma, a fare arrivare alla famiglia Esposito delle cartoline provenienti da varie zone d'Italia, in cui evidentemente Ferdinando è impegnato in lucrosi affari.
I due, nella giornata fredda, sono un po' tristi, ma sono diventati quasi amici e si avviano nella strada dissestata con sullo sfondo il Cupolone.

3 commenti:

Laura ha detto...

Che ritmo, Solimano. Un post che corre a gambe levate!
Un caro saluto
Laura

Anonimo ha detto...

Scelte sempre suggestive, e ringraziamenti sempre inadeguati ;-)
Buon fine settimana. Annarita

Solimano ha detto...

Ho la sensazione che le ambientazioni dei film a Roma fossero più sentite alcuni decenni fa, pur essendoci molti film anche recenti. Ma è presto per dirlo. Nei film che ho messo finora, ho trovato molta precisione, che sicuramente un romano de Roma è in grado di cogliere meglio di me. Non solo, ho trovato molta corrispondenza fra gli accadimenti del film e la Roma rappresentata come contenitore degli accadimenti. Vedrò nel continuare, perché la difficoltà grande di questa vista logica è il reperimento delle immagini esatte e non generiche.
Però mi ci diverto molto... come mi diverto con Parigi nel cinema...

grazie e saludos
Solimano